Sentiero della Linea Gotica a Camaldoli

Casentino
Stragi
Memoria
Author

Francesco

Published

March 26, 2024

La Linea Gotica è stata una massiccia linea difensiva, costruita dai tedeschi durante la seconda Guerra Mondiale. La linea, che tagliava in due il paese per circa 320 chilometri tra l’attuale provincia di Massa-Carrara e Pesaro-Urbino, sfruttando i rilievi appenninici, aveva lo scopo di rallentare e addirittura fermare l’avanzata alleata verso nord, difendendo la pianura Padana e quindi l’accesso al Reich attraverso il passo del Brennero, e l’accesso all’Europa centrale attraverso Trieste e il valico di Lubiana.

Linea Gotica. Fonte: Wikipedia

Il settore casentinese della Linea Gotica, costruito tra il marzo e il settembre 1944, rimase quasi del tutto inutilizzato, se non per ritardare di poco l’avanzata anglo-americana nei paesi principali. Ciò non impedì tuttavia, a seguito della costante avanzata degli alleati, l’intensificazione da parte tedesca dei lavori di costruzione, che furono accompagnati da numerosi stragi per ‘ripulire’ i vari territori del Casentino occupati dai partigiani. Uno degli ultimi episodi di sangue avvenne a Moggiona, dove i tedeschi il 7 settembre 1944, poco prima di lasciare il paese, uccisero 18 persone civili, comprese donne e bambini. Per ricordare questa strage, a Moggiona è sorto il Centro di Documentazione sulla Guerra e Resistenza, e il Sentiero della Linea Gotica, che vi invito a scoprire in questo percorso-racconto.

Il percorso

Il punto di partenza si raggiunge percorrendo la strada sterrata che va verso il rifugio Asqua. Per chi proviene dal Monastero di Camaldoli, si procede in direzione Montanino, e si gira a destra verso l’Eremo di Camaldoli. Dopo pochi metri, troviamo l’indicazione a sinistra verso Asqua.

Si percorre la strada sterrata verso il rifugio per circa 800 metri, fino a trovare sulla destra il cartello che segnala l’inizio dell’Anello. E’ possibile parcheggiare in prossimità dell’inizio del percorso.

Inizio del sentiero

Mappa del sentiero. Fonte: Ecomuseo del Casentino

Il primo cartello racconta la storia della Linea Gotica, e riporta la mappa delle principali testimonianze che si rinvengono nel percorso.

Va precisato che, essendo questa zona meno strategica, non presenta le strutture in muratura che si rinvengono in altri settori appenninici della Linea Gotica. Pertanto le postazioni sono principalmenti delle ‘buche’ scavate a mano o con l’ausilio della dinamite.

Esempio di postazione bellica

L’anello si sviluppa completamente su sentieri CAI, e non presenta grosse difficoltà. Il primo tratto, segnalato CAI 72A, si percorre in salita per circa 500 metri. Troviamo quindi un incrocio, che prendiamo a sinistra sempre seguendo il sentiero CAI, che continua a salire fino a Poggio Muschioso. Da qui troviamo la concidenza con il sentiero CAI 72: avendo tempo, possiamo fare una deviazione a destra di circa 400 metri, e all’incrocio prendere a sinistra per un centinaio di metri il sentiero 74A, in salita per visitare il bel Rifugio Secchieta.

Incrocio con il sentiero 72, si prosegue a sinistra. A destra volendo si può fare una deviazione per il vicino Rifugio Secchieta, in corrispondenza del CAI 74A.

Se non prendiamo deviazioni, giriamo subito a sinistra seguendo le indicazioni Anello Linea Gotica. Qui il sentiero dopo poco comincia a scendere e, percorso un chilometro scarso, raggiunge nuovamente un incrocio di sentieri, all’altezza della proprietà La Rota, dove è presente un pannello informativo.

Pannello informativo presso la proprietà La Rota

Si prende il sentiero a sinistra, il CAI 94 (sentiero dei Tedeschi) che ci riporta in un paio di chilometri a concludere l’anello. Tutto il percorso è lungo 5.5 km, per un dislivello complessivo di 220 metri in salita.

Se si volesse fare un giro più lungo, alla deviazione per il Rif. Secchieta potremmo continuare col sentiero 74A fino a Croce Gaggi, e da lì scendere su tutto il sentiero CAI 94 (Sentiero dei Tedeschi), per un itinerario di circa 10 chilometri per 370 metri di dislivello in salita.

Museo della Guerra e Resistenza

In ricordo delle vite innocenti cadute durante la guerra, il paese di Moggiona ospita oggi la Mostra Permanente della Guerra e Resistenza in Casentino, che fa parte della rete dell’Ecomuseo del Casentino.

Mostra Permanente della Guerra e Resistenza

Materiale bellico esposto nella mostra

La mostra permette la visione di materiale bellico rinvenuto nei dintorni, unito ad una notevole collezione di bandi e manifesti originali d’epoca e il patrimonio video-documentario messo a disposizione dall’Unione dei Comuni del Casentino.

Il plesso è anche sede della sezione Casentino dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

La strage di Moggiona

Sebbene la vicenda di Moggiona rientri nella tragica realtà di routine di un esercito in ritirata, la strage del 7 settembre 1944 ha delle caratteristiche particolari. Stretti dalla morsa dell’avanzata degli alleati, nei giorni che intercorsero tra il 26 agosto e il 7 settembre 1944 il paese fu colpito da violenze perpetrate dai tedeschi verso la popolazione, compresi abusi su alcune donne.

Per non lasciare traccia di questi crimini, perseguibili dai tribunali militari (sia tedeschi che inglesi), la sera del 7 settembre, due graduati tedeschi sopraggiunsero in paese uccidendo 18 persone dentro alcune case, comprese donne, anziani e bambini. Successivamente i tedeschi minarono il ponte e lo fecero saltare.

Nei successivi giorni i tedeschi proibirono ai monaci di raggiungere il paese per assistere i feriti, nascondendo quindi l’esistenza dei cadaveri, per poi fare esplodere le case in cui avevano compiuto gli omicidi, in un ultimo tentativo di simulare un bombardamento che giustificasse le vittime di Moggiona.

Per commemorare le stragi del Casentino, è stato realizzato il portale perlamemoria.it, finanziato tramite il "Fondo italo-tedesco per il Futuro", che ha come obbiettivo la divulgazione e la conoscenza delle testimonianze e dei ricordi dei sopravvissuti alle stragi nazi-fasciste avvenute in Casentino durante la Seconda Guerra Mondiale.

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