L’eremo di Cerbaiolo

Casentino
Valtiberina
Author

Francesco

Published

August 18, 2024

Un noto detto locale dice che “Chi ha visto La Verna e non Cerbaiolo, ha visto la madre e non il figliolo”.

Eremo del Cerbaiolo. Foto: Discoverarezzo

L’eremo di Cerbaiolo si trova in posizione altamente panoramica sull’Alta Valle del Tevere, vicino - in linea d’aria - al Passo di Viamaggio, e si affaccia sul lago di Montedoglio e i monti circostanti fino al Casentino. Antichissimo romitorio, donato ai monaci benedettini nel 7221, ben 500 anni prima che San Francesco, al quale fu donato, passasse in quei luoghi, nel 1217. Nel 1221 un altro Santo, Antonio da Padova, soggiornò nei pressi del romitorio, dimorando nel luogo dove nel 1716 fu realizzata l’attuale cappella a lui dedicata2.

Durante la Seconda guerra, l’eremo fu teatro di scontri a fuoco tra partigiani e truppe tedesche, che ne avevano fatto un punto di avvistamento per il controllo dei territori dove correva la Linea Gotica. Il 28 agosto 1944, i tedeschi, incalzati dall’avanzata alleata, prima di iniziare la ritirata lo fecero saltare, minando la chiesa e parte del convento.

La ricostruzione del Cerbaiolo avvenne grazie all’opera di Chiara Barboni, una consacrata laica, che nel 1966 scelse il luogo come proprio eremitaggio. Grazie alla sua tenacia, Chiara intraprese una opera di ricomposizione attraverso indagini catastali, e molte donazioni che riuscì ad ottenere per il recupero del luogo. I lavori di ricostruzione e restauro iniziarono nel 1968 e terminarono nel 1976 sotto la direzione della Soprintendenza di Arezzo3.

Oggi il Cerbaiolo conserva immutato il suo fascino millenario, e merita una visita per scoprire, a piccoli passi, i luoghi in cui San Francesco e Sant’Antonio hanno a loro volta percorso i loro cammini, che ancora oggi ispirano moltissimi viandanti e pellegrini.

Il percorso

La strada per Cerbaiolo è a circa 1.5 km dal paese di Pieve Santo Stefano, in direzione Sansepolcro. La strada, che si chiama Via del Cerbaiolo, è per circa metà della percorrenza bianca e con un ottimo fondo. Dopo circa 3.8 km, si deve svoltare a sinistra per un bivio segnalato per l’Eremo, e fatti altri 500 metri troviamo uno spiazzo con un bivio segnalato da cartelli di sentiero. Si deve prendere il sentiero a sinistra.

Punto di partenza. Si prende il sentiero a sinistra che sale

Il sentiero si sviluppa in salita, e permette un primo “affaccio” sull’eremo; dopo circa mezzo chilometro si trova un incrocio col sentiero CAI 2 (segnalato anche come E1 o GEA nelle carte), e dobbiamo continuare a destra.

Si ‘avvista’ l’Eremo salendo

Incrocio, si prende a destra

Si prosegue quindi, sempre in salita tenendo il sentiero CAI principale, per circa 700 metri, fino a trovare una fonte.

Si continua sul sentiero CAI, superando i cancelli del bestiame

Fonte delle Rupine

Il sentiero diventa meno ripido e dopo altri 600 metri troviamo un trivio. A sinistra il sentiero CAI proseguirebbe fino al Passo di Viamaggio, mentre noi giriamo a destra e dopo una piccola salita iniziamo la discesa verso il Cerbaiolo.

Si arriva a un trivio, e si prende la destra

Una piccola salita per poi cominciare la discesa verso Cerbaiolo

Lungo la discesa, bisogna fare attenzione a un incrocio a sinistra, in cui i segni CAI sono poco visibili, in cui si deve attraversare un recinto del bestiame per poi continuare fino alla Croce che domina il poggio sopra Cerbaiolo

Incrocio a sinistra, poco visible

Si arriva alla Croce sopra l’Eremo

Dalla Croce si gode un panorama sul lago di Montedoglio. Adesso, con le spalle alla croce, si vede un sentiero con segni CAI poco visibili che vira a sinistra e in pochi passi ci porta finalmente all’Eremo di Cerbaiolo.

Con la Croce alle spalle, si prende il sentiero a sinistra

Si giunge all’Eremo, con sullo sfondo il lago di Montedoglio

Se trovate chiuso all’ingresso (ci sono degli orari di apertura e chiusura), potete passare lungo il sentiero a destra dell’Eremo, come abbiamo fatto, per poi risalire a un incrocio a sinistra per giungere sul retro dell’edificio, dove troviamo dei tavoli e una fonte.

Retro dell’Eremo

Vista del campanile dal chiostro

Una volta terminata la visita dell’Eremo, si riprende il sentiero dal retro dell’edificio e si comincia a scendere per visitare la Cappella di Sant’Antonio. Dobbiamo prendere un sentiero a sinistra che scende per qualche centinaio di metri fino alla Cappella.

Si scende verso la Cappella

Cappella di Sant’Antonio

Se avete la fortuna di trovare aperta la Cappella, al centro è presente, protetta da una grata di ferro, la cavità che accolse e protesse il santo. La Cappella poggia sulla nuda roccia dove è stato ricavato anche un romitorio, non visitabile, dove ha vissuto un asceta dal 2010 dopo la morte di Suor Chiara, fino alla stessa morte dell’eremita avvenuta nel 2016.

A questo punto, dobbiamo prendere un sentiero poco visibile che passa tra alcuni massi fino a una recinzione del bestiame, superata la quale ci troviamo in un campo. Lo attraversiamo per raggiungere il cimitero, da dove si segue la strada sterrata a sinistra che ci riporta in pochi passi alle auto.

Con alle spalle la Cappella, si prende questo sentierino a sinistra

Il sentiero scende un piccolo tratto ripido e poi passa un altro breve tratto tra massi e vegetazione

Si arriva a questa recinzione da superare

Si attraversa infine il campo fino al cimitero

Tutto il percorso è lungo 4.8 km, per un dislivello complessivo di 250 metri in salita.

Informazioni utili

  • Mappe consigliata: Valtiberina Toscana (DREAM)

  • Presenza di fonti: si

  • Presenza di bracieri: no (Non è utilizzabile quello dell’Eremo

Footnotes

  1. atto di donazione in cui Tedaldo, signore longobardo di Tiferno, Suppetia e della Massa Trabaria, concedeva la chiesa e il monastero che aveva fatto edificare in luogo chiamato Cerbaiolo, ai monaci benedettini, il 17 Marzo dell’anno 722.↩︎

  2. https://eremodicerbaiolo.org/le-origini/↩︎

  3. L. Lucchesi - Il Cerbaiolo, un eremo sul cammino di san Francesco e di sant’Antonio. L’Italia, l’Uomo, l’Ambiente n° 10, anno VIII, Novembre 2021↩︎

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