Le Gualanciole e la Riserva di Monte Nero

Casentino
Valtiberina
Author

Francesco

Published

August 15, 2024

A poca distanza dall’omonimo Passo, la Casa delle Gualanciole è il punto ideale per una visita alla Riserva dell’Alta Valle del Tevere e Monte Nero, porzione di territorio che congiunge la Vallesanta alla Valtiberina.

Casa delle Gualanciole. Foto: legualanciole.it

Dal Passo delle Gualanciole si raggiunge, presso il Poggio Tre Vescovi, il crinale che fa da spartiacque dell’Appennino tosco-romagnolo, che ad ovest congiunge l’Alpe di Serra e a est, dopo Poggio Bastione, scende al Valico di Monte Coronaro facendonone uno dei più bassi tramites appennini, varcato dai romei medievali di ogni parte d’Europa per entrare nell’asse vallivo del fiume che li avrebbe guidati fino alle sorgenti della fede, all’Urbe1.

Il territorio a est delle Gualanciole è punteggiato di minuscoli abitati che costituivano una viscontaria, soggetta al Comune di Arezzo, ma dipendente spiritualmente dalla diocesi di Città di Castello.

Luoghi poco conosciuti, ma che meritano una visita… a piccoli passi, resa ancora più appagante dal Centro Visita delle Gualanciole, dove è possibile concedersi un pranzo o anche solo una pausa rinfrescante con una birra artigianale, e la visita del ‘museo del bosco’ a misura di bambini.

Il percorso

Il punto di partenza per visitare la Riserva è il Passo delle Gualanciole. Per raggiungerlo ci sono due strade:

  1. La strada più comoda è da Pieve Santo Stefano, da dove si raggiunge il paese di Valsavignone, e da lì si segue le indicazioni per le Gualanciole, in una strada che diventa bianca solo nell’ultimo tratto. Il Passo è a poche centinaia di metri dall’omonimo casale.
  2. Per chi proviene da Chiusi della Verna, si prende il Passo dello Spino fino al paesino di Montalone, e giunti nei pressi del Bar - Pizzeria si prende la strada a sinistra che sale fino al paese; da lì si imbocca a destra la Via delle Pratelle, sterrata, che dopo meno di 5 chilometri giunge al Passo delle Pratelle e da lì dopo circa 2.5 km arriva al Passo delle Gualanciole. La strada dal Passo delle Pratelle è stretta ma con un buon fondo.

Passo delle Gualanciole

Dal Passo delle Gualanciole prendiamo la strada sterrata in direzione del Poggio Tre Vescovi (che coincide col sentiero 50) per qualche centinaio di metri per poi trovare un bivio da prendere a destra.

Si prende deviazione a destra verso sentiero CAI 50

Qui dopo pochi passi anzichè prendere il sentiero CAI si continua a destra, dove si supera la sbarra e si percorre una tranquilla e ombreggiata strada forestale. La percorriamo per circa 1.5 km, fino a prendere la deviazione (sentiero CAI 093) a sinistra, poco visibile, che ci porta con un piccolo strappo sul crinale. Da qui si continua a destra in leggera salita, per circa 1.5 km, fino al Poggio Tre Vescovi.

Si prende a destra la strada forestale anzichè il CAI 50

Deviazione sulla sinistra (CAI 093) per salire sul crinale

Il sentiero sale per un breve tratto fino al crinale

Dal crinale si prende a destra verso Poggio Tre Vescovi

Il sentiero si sviluppa in una bella faggeta

Giunti al Poggio Tre Vescovi, prendiamo il sentiero a destra (CAI 00) in discesa lungo una bella faggeta per circa 700 metri, fino a trovare, non troppo visibile, un sentiero che gira a destra per riprendere la strada forestale che avevamo abbandonato per salire al crinale

Dal Poggio Tre Vescovi si prende a destra

Il sentiero comincia a scendere inizialmente in maniera decisa

Quando il sentiero ‘spiana’ si giunge a dei bei faggi, e poco dopo si trova un sentiero poco visibile che scende a destra

Si percorre la strada forestale per poco meno di due chilometri, fino a trovare un incrocio. A destra troveremmo dopo pochi passi la strada forestale che abbiamo preso all’andata, che in un paio di chilometri ci riporterebbe a ritroso al Passo delle Gualanciole. Noi invece abbiamo svoltato a sinistra per proseguire sul sentiero CAI 093, che nel primo tratto è reso poco visibile dalla vegetazione. In particolare, bisogna fare attenzione dopo circa trecento metri, dove il sentiero CAI (poco visibile) fa una curva stretta a destra (mentre a sinistra virerebbe in faggeta), in un primo tratto scoperto e piuttosto ripido ma che regala scorci sulla Riserva di Monte Nero e sull’Alpe della Luna molto belli.

Si giunge in pochi passi a un bivio, e si prende il sentiero a sinistra (CAI 093) all’inizio poco visible

Il primo tratto è poco visibile per la vegetazione

Scorci sull’Alpe della Luna

Il sentiero continua a scendere per poi diventare una vera e propria strada forestale fino a un trivio, dove continuando a dritto si raggiunge il piccolo abitato di Cirignone. Sulla sinistra abbiamo una bella visuale sul Monte Nero.

Il sentiero, inzialmente stretto, diventa poi strada forestale, che proseguiamo fino a Cirignone

Si raggiunge l’abitato di Cirignone

Scorci su M. Nero

Si oltrepassa il paese e si prende a destra la strada bianca che in un paio di chilometri di leggera salita ci porta alla Casa delle Gualanciole, dove ci possiamo concedere una pausa ristoratrice. Il ristoro è sul retro dell’edificio. Chiedendo ai gestori, possiamo quindi finalmente visitare il museo allestito in uno dei locali.

Il Centro Visita è realizzato molto bene, e ha al piano terra due stanze, dove viene raccontata la biodiversità forestale, una seconda stanza in cui si possono conoscere le caratteristiche e i suoni del legno di diverse specie. Al piano superiore viene spiegata la gestione forestale, gli habitat presenti nella riserva, e le modalità con cui si propagano i semi delle diverse specie vegetali. Una degna conclusione prima di rientrare, dopo circa 700 metri, al Passo delle Gualanciole dove abbiamo lasciato le auto.

Superato Cirignone, si prende la strada bianca a destra

Si percorre per un paio di chilometri la strada sterrata

Si raggiunge la Casa delle Gualanciole

All’interno della Casa delle Gualanciole è stato creato un centro visita

Installazioni raccontano la biodiversità forestale

I diversi ‘suoni’ del legno

L’importanza della gestione forestale

Tutto il percorso è lungo 11 km, per un dislivello complessivo di 500 metri in salita. Volendo, è possibile accorciare il percorso riprendendo, una volta scesi dal crinale, a destra la strada forestale a ritroso, anzichè il sentiero CAI 093 a sinistra. In questo caso, il percorso diventa lungo circa 6.5 km, per un dislivello complessivo di 270 metri in salita.

Informazioni utili

Footnotes

  1. Tratto da G. Marcuccini in Alpe Appennina. Per la bibliografia: Vie di pellegrinaggio medievale attraverso l’alta valle del Tevere. Atti del convegno, Sansepolcro, 27-28 settembre 1996, a cura di E. Mattesini, Petruzzi Editore 1998; M. Mengozzi, Il pellegrinaggio nell’orizzonte locale: l’esempio della diocesi di Cesena-Sarsina, in Pellegrini e luoghi santi dall’antichità al medioevo, a cura di M. Mengozzi, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2000, pp.107-140.↩︎

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