Tra le montagne della Provincia di Arezzo si ritrovano luoghi fuori dal tempo, testimoni di un mondo che fu. Ne fanno parte di diritto alcune abbazie ‘aretine’, i cui nomi ancora oggi esercitano nella mente un fascino irresistibile.
La Badia di Santa Trinita in Pratomagno, e l’Eremo della Casella in Catenaia sono solo alcune dei tanti esempi di luoghi sacri che si possono trovare nei monti di questo Appennino. Meno nota, ma non meno ricca di fascino, è la Badia di Largnano, che si trova tra il Monte Dogana e la Val di Chio. Luogo che vi invito a scoprire… a piccoli passi
Il percorso
Il punto di partenza del percorso si raggiunge prendendo la strada provinciale, che dal Palazzo del Pero va verso Santa Maria alla Rassinata. Si percorre questa strada per circa 9 chilometri fino ad arrivare a un cartello che a sinistra indicherebbe la deviazione verso il Monte Dogana. Possiamo parcheggiare qui. Anzichè prendere in direzione del Monte Dogana, noi prendiamo il sentiero CAI 558 in direzione opposta, che attraversa la strada in direzione del Monte Tamariglio.
Il sentiero costeggia una pineta e dopo poche centinaia di metri si apre su una splendidida veduta, con le montagne delle Marche e i Sibillini ben visibili in lontannza
Dopo poche centinaia di metri il sentiero scende fino a un bivio. Il sentiero CAI continuerebbe in discesa a destra (lo prenderemo al ritorno), mentre noi continuiamo a dritto entrando in una altra pineta.
Si continua per circa mezzo chilometro fino al M. Cerro Tondo, per poi prendere il sentiero in discesa fino a giungere a un cimitero.
Sulla sinistra del Cimitero troviamo una strada bianca, che percorriamo ancora per poche centinaia di metri fino a trovare l’incrocio a destra per la Badia di Largnano.
Si prende il sentiero segnato CAI a destra, che scende in un bel bosco di querce, con alcuni esemplari notevoli, fino ad avvistare la Badia.
Terminata la visita della Badia, ripercorriamo a ritroso la strada bianca, e continuiamo a seguirla in direzione Giogo. Dopo poco meno di un paio di km, ritroviamo a destra l’incrocio del sentiero 558, che ci permette di tornare a Monte Tamariglio e chiudere l’anello.
Tutto il percorso è lungo 7.1 km, per un dislivello complessivo di 180 metri in salita. Volendo, si possono percorrere pochi centiani di metri da dove abbiamo parcheggiato, per giungere al Monte Dogana, dove è presente una area attrezzata con barbecue (è segnalata anche una fonte).
La Badia di Largnano
Citata nelle decime del 1147 come appartenente all’Eremo Camaldolese, decadde dopo la distruzione del “castello di Largnano”, un tempo situato in cima al monte omonimo e caduto in rovina tra il XV e il XVI secolo. Nel Seicento la badia era nota con la denominazione di “Sant’Angelo di Largnano” e vi si celebrava mensilmente la Messa.
L’edificio sacro è ad unica navata; ai lati si trovano due altari, con fronti dipinti sulla parete. Sul pavimento vi sono tre botole che racchiudono le antiche fosse di sepoltura. In fondo vi è l’altare maggiore, monumentale ma del tutto spoglio, realizzato interamente in muratura affrescata ad imitazione del marmo. Sopra di esso corre l’arcata che immette all’abside della chiesa, la cui volta attualmente è bucata. Sulla parete di fondo era posta una tela che raffigurava l’apparizione di San Michele Arcangelo. Nel 1807 venne ricostruito un luogo di culto di dimensioni minori dell’originale chiesa abbaziale, dedicato a San Michele Arcangelo. Nel 1890 un ciclone devastò sia la chiesa che la canonica, ma furono ristrutturate negli anni successivi.
Durante la seconda guerra mondiale una donna tentò di uccidere il parroco (don Fausto Calieri) avvelenando il vino per la Messa. Nel 1958 vi fu celebrato l’ultimo matrimonio; vennero dette Messe fino al 1962, dopo di che la chiesa fu chiusa. Parte delle suppellettili e degli arredi sacri furono trasferiti nell’attuale chiesetta del Ranchetto.
Informazioni utili
Mappe consigliata: Sentiero 50 (CAI)
Presenza di fonti: si (segnalata sorgente al bivacco sotto M. Dogana)
Presenza di bracieri: si