A pochi km sopra Cortona, superata la località di Portole, si trova un Poggio, impossibile da non notare, perchè… nerazzurro.
Il poggio nerazzurro è una collina di circa 20 ettari dedicata ai tifosi nerazzurri, realizzata dalla passione di Vereno, al secolo Massimo Pareti, che abita nella vicina Bagnolo. E’ una visita sorprendente e divertente: oltre alle tante installazioni, è presente una area ‘pic-nic’ con barbecue, una macchina del grano trasformata in rifugio, una mini-stanza di cimeli e -immancabilmente- un piccolo campo da calcio. E’ anche l’occasione per visitare alcuni dei piccoli borghetti poco conosciuti della montagna cortonese, ovviamente… a piccoli passi.
Il percorso
Per giungere al Poggio Nerazzurro, si sale da Cortona verso Portole, e si prende poi la strada provinciale a sinistra per circa 4.5 km e mezzo, fino a giungere di fronte al Poggio, in prossimità del cartello Novelle. Qui si può parcheggiare ed iniziare la visita. Il Poggio vede la vita il 5 maggio del 2002, dopo il famoso scudetto perso all’ultima giornata di campionato. Episodio beffardo e tragica delusione sportiva, ma per Vereno è lo stimolo per iniziare la sua opera creativa. Dopo venti anni passati tra gioie (molte) e dolori (pochi), la rivalità calcistica si è elevata a momento goliardico, a teatro di arte povera. Indipendentemente dalla fede calcistica, il poggio è una opera che vale la pena visitare.
Completata la visita del Poggio, oltre il campo da calcio e la “porta Zanetti”, si scende fino alla strada provinciale, in prossimità del bivio a sinistra per Bagnolo. Si percorre quindi il chilometro che ci porta a conoscere questo piccolo borgo di case in pietra, costellato di case ed agriturismi, una vera chiccha della montagna cortonese.
Oltrepassato il paese, si continua per la strada bianca, fino a incontrare dopo 1.5 km i ruderi di un grande casale.
Continuiamo per un ulteriore 1.5 km fino a che la strada si biforca, a destra diventa più simile a un sentiero, e proseguiamo lì per poco più di un km fino ad incontrare un gruppo di case, dal nome Faggeto. Poco più avanti troviamo l’abitato di Piercari, oltrepassato il quale ci troviamo in una strada, che prendiamo a destra verso Poggioni.
Percorrendola troviamo segnalato un agriturismo il Feudo, in un piccolo borghettino segnalato anche in alcune mappe come Castello, che attraversiamo e ci porta per sentieri ad avvicinarci a Poggioni, evitando la strada asfaltata.
Sempre per sentieri tagliamo la strada asfaltata fino a sbucare di fronte alla bellissima chiesa di S. Marco Evangelista a Poggioni. La chiesa era chiusa durante la visita, ma alcune foto di repertorio mostra che all’interno sia altrettanto bella!
Continuando, si trova una piccola cappella e un castello, e costeggiando il castello sulla destra si prende la strada segnalata per Bagnolo. Attenzione! Nel percorso, avevo scelto di salire e prendere una deviazione a destra verso Bagnolo, segnata sulle App, che passa a destra del Monte La Piana ed entra nell’abitato di Bagnolo. In realtà il sentiero è risultato poco agevole e infrascato. Nella traccia pertanto ho segnalato, e consiglio, di tenere il sentiero principale, che passa sulla sinistra del Monte della Piana, per un più agevole rientro poco fuori dall’abitato di Bagnolo.
Tutto il percorso è lungo 13.2 km, per un dislivello complessivo di 420 m in salita.
Informazioni utili
Mappe consigliata: Sentiero 50 (CAI)
Presenza di fonti: si (a Poggioni)
Presenza di bracieri: si (al Poggio Nerazzurro)