Al confine della Provincia di Arezzo un enorme blocco di roccia calcarea custodisce il sogno della Città del Sole voluta da Cosimo I de’ Medici.
Foto: Discover Arezzo
Il progetto di una Città Utopica, affidato nel 1554, venne iniziato nel 1566, e ci vollero dieci anni per arrivare a costruire le abitazioni, il castello e le varie attività e botteghe che dovevano animare la vita della Città. Ma il progetto visionario durò poco: una fase climatica negativa rese ancora più proibitiva la vita nella freddissima Città, generando malcontento nei soldati e nella popolazione che doveva abitare nelle sommità del Sasso. Dopo circa cent’anni, la Città venne definitivamente disarmata ed abbandonata nel 1673.
Visitare oggi questi luoghi rende ancora vivo il fascino del sogno assurdo e visionario di Cosimo, che certo fu ispirato dall’emozione di raggiungere i prati sommitali del Sasso di Simone e la sua Città del Sole. Scoprite questi luoghi in questo piccolo racconto-percorso… a piccoli passi.
Il percorso
Il punto di partenza per visitare il Sasso di Simone è il Rifugio Casa del Re, che si trova a 5.6 km da Sestino, in direzione Presciano. La strada è asfaltata salvo l’ultimo mezzo chilometro che è in ottima sterrata. Il Rifugio viene dato in autogestione in autunno - primavera, ed offre ospitalità di montagna durante la bella stagione.
Da qui si possono prendere due sentieri: il primo, più lungo, passa dal retro del Rifugio, in direzione M. Scura, mentre il più comodo, che noi prendiamo, segue per altri 400 metri la strada sterrata dopo il Rifugio, per poi iniziare a salire lungo il sentiero CAI 17B, che vira quasi subito a sinistra, e tramite uno stretto sentiero sale, costantemente, ma in maniera dolce, per circa un km, costeggiando il Fosso Giulio sulla destra, fino a che non compare per la prima volta il Sasso.
Si continua a salire in un paesaggio che si apre sulla sinistra sui Calanchi, fino ad arrivare alla strada bianca (CAI 17) che vira a sinistra fino al Grande Faggio ai piedi del Sasso.
Qui, un sentiero a destra porta in pochi passi a una area attrezzata con barbecue, tavolini e un piccolo bivacco in legno.
Dopo averlo visitato, si inizia la breve salita, su strada basolata, l’antica via Medicea, fino alla prateria sopra al Sasso. Salendo troviamo i ruderi della Città del Sole, mentre sull’altipiano era stata eretta una abbazia dedicata a San Michele, abbandonata dai frati per le avversità climatiche.
Dopo averla visitata, si torna al Faggio. Volendo, si può pensare di fare un anello prendendo il sentiero CAI 17, che poi diventa 61 e 61B per M. della Scura, oppure, come in questo giro, percorrere il sentiero a ritroso, magari concedendosi un taglio da sopra ai calanchi sentiero 17 per incrociare di nuovo il 17B che abbiamo preso all’andata.
Tutto il percorso è lungo 6.8 km, per un dislivello complessivo di 350 m in salita.
La Città del Sole
Cosimo I de’ Medici, Duca di Firenze e figlio del condottiero Giovanni dalle Bande Nere, terminata la guerra con Siena nel 1544, avviò un processo di riorganizzazione dello Stato Mediceo. Vi era la necessità di rafforzare le difese del ducato, soprattutto lungo le frontiere con gli altri Stati, dove la presenza medicea era meno avvertita dalle popolazioni.
Oltre a restaurare fortilizi nei vari territori, decise al Sasso di costruire una Città-Fortezza, “luogo della massima importanza perché elevatissimo e inespugnabile”, in un parallelepipedo di pietra al crocevia tra Montefeltro, Stato della Chiesa, possedimenti di Rimini.
Cosimo era molto suggestionato dalle teorie filosofiche neoplatoniche, che vedevano nel Sole il simbolo di ragione e perfezione vera, centro del cosmo e testimonianza della perfezione dell’architettura divina. Tanto è vero che la Città di Sasso avrà come stemma proprio il Sole. Oltre alla Città del Sasso, la baia di Portoferraio, fortificata, divenne Cosmopoli (città di Cosimo e città cosmopolita), mentre a Castrocaro eresse Eliopoli (o Città del Sole).
L’ambizione di Cosimo era elevata: intendeva erigere cinque quartieri (e settantadue abitazioni) per i coloni delle cinque comunità toscane confinanti. Fece costruire sui ruderi dell’antica abbazia di San Michele una Fortezza, i cui ruderi sono ancora visibili, e le abitazioni dei soldati, oltre alle varie botteghe che dovevano servire per animare e rendere autonoma la Città. Ancora oggi è visibile la stupenda mulattiera, percorribile ai tempi anche da cavalli.
Dopo dieci anni di duro lavoro, nel dicembre del 1573 i soldati vennero a presidiare quel luogo inospitale, che persino i frati avevano abbandonato. Fu addirittura costruita una cappella all’interno del palazzo del capitano, perché il vento e il freddo non consentivano neppure di raggiungere la chiesa di san Michele che si trovava a qualche centinaia di metri, al centro del Sasso.
Cosimo morì l’anno successivo, senza vedere compiuta la sua utopia e lasciando il Sasso sospeso. Toccò al podestà di Sestino prendere il comando di quella città dei morti che era divenuta “Capitanato di Giustizia” per le comunità vicine, il ruolo che aveva la fortezza di San Leo per i duchi di Urbino. Per pochi anni, solo pochi abitanti acconsentirono a trasferirsi in pianta stabile sull’impervia cima del sasso, perché le condizioni di vita erano estremamente dure. Alla fine del 1500 le difficoltà nella coltivazione della terra, di raggiungimento e approvvigionamento, la natura selvaggia e il gelo e le intemperie, resero la sopravvivenza così difficile che la città venne definitivamente abbandonata e smantellata nel secolo successivo.
Sito utile: https://www.sassodisimone.it/citta-medicea
Informazioni utili
Mappe consigliata: Valtiberina Toscana (DREAM)
Punti di appoggio: Rifugio Casa del Re, fornisce ospitalità montana durante la bella stagione, o viene dato in autogestione a gruppi il resto dell’anno
Presenza di bracieri: si