La Traccia di San Francesco

Arezzo
Lignano
Author

Francesco

Published

October 4, 2024

Alle pendici del Monte Lignano, nel versante che guarda Vitiano, si trova un luogo la cui tradizione si lega al “Miracolo della Sorgente” di San Francesco.

In questo racconto-percorso andremo a scoprire due luoghi alle pendici di Monte Lignano, la Croce di San Valentino e la Traccia di San Francesco, a piccoli passi.

Croce di San Valentino. Foto: Arezzoweb

Il percorso

Il punto di partenza dell’escursione sono le “Cinque Vie”, area attrezzata con bracieri, raggiungibile, per chi viene dalla Val di Chiana, continuando a salire sulla strada panoramica dopo il parco, oppure, per chi viene da Arezzo, dalla strada che dopo Gragnone sale verso la montagna.

Le Cinque Vie. Sullo sfondo il sentiero 551 che sale verso Monte Lignano. Noi prenderemo la direzione opposta, verso il Frugnolo.

Dalle Cinque Vie, guardando verso Rigutinelli, si prende la strada asfaltata a sinistra, che corrisponde al sentiero 551, che però abbandoniamo subito, dopo circa 100 metri, per prendere la deviazione a destra, che sale in maniera decisa.

Si prende subito la deviazione a destra, in salita

Il sentiero sale per circa 700 metri fino a un primo spiazzo (i Pianacci), aprendosi in un primo affaccio su Arezzo e Poti.

Il sentiero sale verso i Pianacci

e si apre in un primo affaccio su Arezzo

Ci attendono ancora circa mezzo chilometro di costante salita, tra boschi di cerro e pini neri, fino a che il sentiero non comincia a scendere. Proseguiamo per 300 metri in discesa fino a che non incontrariamo un trivio, che a dritto salirebbe verso Monte Camurcina. Noi prendiamo a destra, tenendo a mente che l’altra deviazione a sinistra la percorreremo al ritorno.

Dopo circa 1.2 km dalla partenza, si comincia a scendere

Arriviamo a un trivio, e prendiamo a destra

Si percorre poco meno di 1 km in piano, fino a incontrare delle grandi querce e la recinzione della tenuta di Badicroce, che si sviluppa a sinistra del sentiero. Dopo pochi metri troviamo una deviazione a destra, segnalata da un cartello di legno, che indica la deviazione per la Croce di San Valentino.

Dopo circa 1 km in piano, si trovano delle grandi querce

Di lì a poco la deviazione a destra verso la Croce di San Valentino

Cartello per la Croce

Ci attende ora una ripida discesa (che dovremo fare al ritorno in salita), fino a giungere, dopo circa 400 metri, a un bellissimo spiazzo erboso che si affaccia sulla Valdichiana, dove si erge la piccola Croce di San Valentino. Come ricorda Marco Botti, la scomparsa chiesa di San Valentino venne eretta presumibilmente nell’alto medioevo a servizio di un agglomerato di abitazioni, non lontana da una via di collegamento tra la Val di Chiana e la Valle del Bagnoro. Alla fine del XIII secolo il piccolo edificio era già nel degrado e nella Visita pastorale del 1468 voluta dal vescovo Lorenzo degli Acciaiuoli versava in condizioni pietose, con il tetto semiscoperto e l’altare maggiore privo di suppellettili sacre. La sua fine era segnata e così divenne una “cava” di pietra per gli abitanti del luogo1.

In prossimità della croce, c’è un bellissimo affaccio sulla Valdichiana

La Croce di San Valentino

Dopo esserci concessi una pausa, con alle spalle la Croce, prendiamo il sentiero a sinistra per pochi passi, perchè alla prima curva a destra è presente, poco visibile, una traccia di sentiero a sinistra da percorrere per andare verso la Traccia di San Francesco.

Spalle alla Croce, si prende il sentiero che scende…

…ma alla prima curva, si deve prendere un sentierino all’inizio poco visibile

Dopo pochi metri il sentiero diventa evidente e scende a mezza costa nel bosco, dobbiamo però fare attenzione, in prossimità di un punto in cui si apre, di tenersi più in alto per ritrovare il sentiero di nuovo nel bosco.

Dopo pochi passi, il sentiero diventa visibile nel bosco

Arrivati ad una apertura, tenersi un pò più alti per riprendere il sentiero

Dopo mezzo chilometro circa dalla Croce, ritroviamo una strada bianca, che teniamo a destra poche centinaia di metri per trovare finalmente la Traccia di San Francesco. Secondo un cartello presente sembrerebbe che dai primi del Quattrocento a Vitiano esistesse la credenza che qui San Francesco sostò col suo somarello, che era sfinito dalla sete. Dopo una preghiera del Santo, il Somaro avrebbe dato una zampata in terra, da cui sarebbe sgorgata l’acqua. Anche oggi può notare un foro circolare vicino al masso da dove scaturisce l’acqua, sulla cui basa ci sono dei fori che potrebbero ricordare i chiodi dei ferri delle zampe. In questi secoli la fonte si è spostata di alcuni metri verso sud, rispetto alla sorgente originaria. Dove sgorga attualmente l’acqua, si può notare incisa sulla roccia la data “1841”, che ci dice come almeno da quell’anno già la fonte si fosse spostata qui.

La traccia di San Francesco

Terminata la visita, dobbiamo ripercorrere a ritroso i nostri passi, fino alla Croce di San Valentino, e poi risaliamo il sentiero fino al trivio che a destra porterebbe al Monte Camurcina, mentre noi prendiamo in discesa fino a giungere all’incrocio del sentiero CAI551, che a destra ci porterebbe al Frugnolo, casa che fu sede del comando tedesco durante la seconda guerra mondiale (ne ho parlato in un post precedente qui). Noi invece percorriamo il sentiero a sinistra, passando per un bel bosco di Abeti americani, dall’inconfodibile odore di limone (gli aghi di questa conifera contengono limonene) fino a giungere, dopo 2 km, a chiudere l’anello alle Cinque Vie.

Ritornati al trivio, si prosegue a dritto, per un bel bosco che ci porta in discesa al sentiero 551

Si prende a sinistra (a destra si può fare deviazione per vedere la casa del Frugnolo)

Si continua in boschi di abete americano

fino a giungere in prossimità delle cinque vie

Tutto il percorso è lungo 7.3 km, per un dislivello complessivo di 280 metri in salita.

La traccia di San Francesco

Il “Miracolo della Sorgente” è la quattordicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica di Assisi, attribuiti a Giotto.

Questo episodio appartiene alla serie della Legenda maior (VII,12) di San Francesco: “Salendo il beato Francesco sopra un monte in groppa all’asino di un povero uomo a causa di un’infermità, e invocando il detto uomo, che si sentiva morir di sete, un poco d’acqua, ne cavò da una pietra: la quale né prima v’era stata, né poi fu vista.” A sua volta l’episodio è stato ispirato dalla Vita del Santo raccontata da Tommaso da Celano, che riporta che Francesco stava recandosi a un eremo (La Verna, secondo Bartolomeo da Pisa).

Giotto - Il Miracolo della Sorgente. Assisi. Fonte: Wikipedia

Sono pochissime le località che si contendono la localizzazione di quest’importante miracolo francescano. Una è in provincia dell’Aquila, quindi alquanto lontana dalla Verna, l’altra è la “Traccia di San Francesco”, sopra Vitiano (Arezzo)2.

Almeno fin dai primi del Quattrocento parrebbe esistere a Vitiano la tradizione che vuole S. Francesco passasse dalla località “la Cannella” o “la Traccia”. Qui avvenne il miracolo della sorgente. La narrazione continua spiegando che dalla Traccia, San Francesco avrebbe proseguito per San Valentino e poi per il crinale dei monti sarebbe disceso nella Valle del Bagnoro per proseguire su Catenaia verso la Verna.

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